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La Bottega del Caffè

INTRODUZIONE

Si narra che Carlo Goldoni, per la sua celebre commedia “La locandiera”, sia stato ispirato da una padrona di una locanda di un paese vicino a Modena, Mirandola: da qui il nome Mirandolina, la protagonista della commedia sopracitata.

Affascinati da questo personaggio femminile, si è voluto, in qualche modo, riproporlo in questa Bottega del caffè, dove, la principale interprete de “La locandiera”, che qui sarà chiamata Miranda, ha preso in gestione appunto una bottega del caffè e una locanda a Venezia; accanto a lei Smeraldina, graziosa cameriera brillante e divertente, che, proprio per queste sue caratteristiche, giova alla bottega; dirà Miranda, parlando di Smeraldina: “Spero che farà bene per la mia bottega, perché in quelle botteghe dove vi è qualcheduno che sappia far ridere, tutti corrono”.

Con l’andare del tempo ci siamo resi conto che, alcuni personaggi, avendo mutato sesso, prendevano una connotazione nuova, moderna e acquistavano spessore, quindi siamo andati anche oltre, cambiando identità anche ad altre figure di questa commedia; ed ecco allora il risultato finale: Ridolfo, il caffettiere, cede i panni all’avvenente Miranda, Arlecchino è spodestato dalla sua Smeraldina e il “linguacciuto” Don Marzio è degnamente sostituito da un’eccentrica Donna Marzia.

La mano di mastro Goldoni fa il resto, poiché le situazioni sceniche create dai suoi personaggi, in questa opera teatrale, danno vita ad una miscela esplosiva di battute esilaranti e colpi di teatro da vera commedia comica.

Trama

L'azione di questa vivace commedia inizia alle prime luci dell'alba di un mite mattino invernale a Venezia, durante il carnevale, per concludersi quando scende la notte.

La proprietaria della bottega del caffè Miranda si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo dove ha patito molte perdite giocando a carte con Flaminio, un losco individuo che si spaccia per il Conte Leandro.

La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia, dalla Toscana, la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito, ed è esposta alle insidie intessute da donna Marzia.

Quest'ultima è una nobile in decadenza, prepotente, ambigua e chiacchierona, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio; trova anzi modo di indurli a festeggiare la ritrovata libertà, quando pensa di aver allontanato definitivamente le due mogli di costoro.

I maneggi di donna Marzia e del biscazziere Pandolfo trovano una fiera avversaria in Miranda e nella sua fida Smeraldina, che aprono gli occhi a Eugenio e a Flaminio: pentiti, i due si ricongiungono alle mogli, mentre Pandolfo è arrestato per truffa dopo un'involontaria rivelazione di donna Marzia al Capitano dei birri. Donna Marzia viene accusata di essere una spiona e una diffamatrice e, abbandonata da tutti, lascia la città.

Nel bel mezzo dei due tempi, in cui è stato definito lo spettacolo, lo spettatore non si stupirà di trovare un intermezzo dove un certo Marchese di Forlipopoli, un Conte di Albafiorita e due attrici che si fingono delle dame, intrecciano le loro avventure con le vicende della Bottega del caffè… questi nomi vi ricordano qualcosa?

Buon divertimento!

 

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