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A MONTECARLO TORNANO LE SUORE STIMMATINE

Non erano più tornate, in forma ufficiale, da, giorno della loro partenza oltre venti anni fa le Povere Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d'Assisi, più note comunemente come Stimmatine, custodi e reggenti per decenni della Fondazione Pellegrini Carmignani, dove hanno gestito asilo e scuola elementare istruendo generazioni di montecarlesi.A rompere l'attesa ed il silenzio che durava da troppo tempo è stato il primo cittadino di Montecarlo Vittorio Fantozzi che, dopo l'avvio di una fitta corrispondenza ed una visita personale presso l'Istituto Religioso Femminile Suore Stimmatine di Firenze lo scorso giugno, ha invitato formalmente le religiose a tornare sul colle edificato da Carlo IV per una visita ufficiale all'ex convento restaurato, dove hanno potuto rivivere gli ambienti in cui hanno operato per anni.Nato come monastero l'edificio ospitò dal 1614 al 1810 l'ordine delle suore Clarisse allorché fu sospeso dal governo napoleonico. Nel 1851la signora Anna Pellegrini Carmignani acquistò il convento che le venne ceduto dalle Suore di S. Anna, con il preciso vincolo che venisse adibito a scuola “per l’istruzione delle fanciulle di Montecarlo” e l'anno seguente con atto notarile istituì una Fondazione a tale nibike fine, dotandola di un capitale e dei locali dell’ex convento, affidando il compito alle Suore Stimmatine. L'attività educativa è proseguita fino ai primi anni ottanta del secolo scorso, come scuola elementare parificata femminile a scuola materna privata, mentre le ultime suore hanno infine lasciato la Fondazione nel giugno del 1993.La visita istituzionale, concordata con il Sindaco e destinata a risolverai nell'arco del mattino, si è però trasformata in una festa spontanea quando le suore hanno mosso il primo passo nel centro del paese dove i residenti presenti sul momento hanno subito riconosciuto suor Elena Schiavoncini (quest'ultima presente a Montecarlo dal 1942 fino ai primi anni sessanta), suor Assunta e suor Alba scatenando un irrefrenabile passaparola ponendo di fatto un assedio fisico durante il loro tour.Baci, abbracci e grande commozione si sono così sprecati in un incontro spontaneo, che ha colto di sorpresa la cittadinanza ed emozionato con essa le suore clarisse visibilmente colpite da tale accoglienza e comunque capaci di riconoscere, ad uno ad uno, i montecarlesi che hanno avuto come studenti o come collaboratori durante il periodo della loro permanenza.Dopo una visita guidata della Fondazione Pellegrini Carmignani, dei suoi locali interni e del giardino accompagnati dal Sindaco, dai dirigenti dell'ufficio tecnico del comune insieme all'ex direttore dell'archivio di Stato Giorgio Tori e dal geometra Giorgio Pieraccini, dove sono emersi particolari inediti sulla vita e la storia stessa dell'edificio, le devote hanno voluto pregare la Madonna del Soccorso nella Collegiata di Sant'Andrea dove hanno potuto visitare con il museo allestito all'interno della chiesa anche i più recenti restauri di tele ed altre opere d'arte. Particolarmente sentita la visita della piccola chiesa di S. Anna, inserita nella Fondazione Pellegrini Carmignani, dove il Comune - su input delle suore Stimmatine - ed in sintonia con la Curia sta definendo un progetto volto a farne una spazio museale polivalente collegato ai nuovi locali della biblioteca comunale. Durante l'incontro il Sindaco ha potuto inoltre definire le prossime iniziative volte a stabilire un filo diretto con l'ordine delle Stimmatine."È giunto il momento - dichiara il Sindaco - di rendere il dovuto omaggio e merito all'opera svolta dall'ordine delle suore Stimmatine nei confronti di tutta la comunità montecarlese. Con questa visita istituzionale rompiamo un'attesa ed un silenzio durati quasi vent'anni ed invertiamo la rotta aprendo la strada a rapporti più saldi. A tal fine, in occasione delle celebrazioni del 680º anniversario della fondazione di Montecarlo, proporremo il conferimento della cittadinanza onoraria all'ordine, insieme ad in una giornata di studio ed altre iniziative che raccontino la storia della loro permanenza tra noi, dedicando inoltre alla fondatrice dell'ordine Anna Maria Fiorelli Lapini il giardino del convento nel quale hanno cresciuto, educato ed aiutato generazioni di nostri concittadini".